L a S c u o l a O p e n S o u r c e
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teachings / x — @ La Scuola Open Source (Bari)
Salvatore Zingale — Ricercatore e Docente @ Politecnico di Milano
Salvatore Zingale
Ricercatore e Docente / Politecnico di Milano
Salvatore Zingale è docente di Semiotica del progetto al Dipartimento di Design del Politecnico di Milano. I suoi interessi di ricerca comprendono: lo studio dei processi inventivi nei processi progettuali; la dimensione visuale nel design; lo sviluppo degli aspetti dialogici; il formarsi degli abiti mentali e di comportamento. Fra le sue pubblicazioni in volume: Segni sui corpi e sugli oggetti (a cura di, con M.A. Bonfantini, 1999); La semiotica e le arti utili in undici dialoghi (a cura di, 2005); Gioco, dialogo, design. Una ricerca semiotica (2009); Interpretazione e progetto. Semiotica dell’inventiva (2012).
Il corso è consigliato a chi voglia avere maggiori strumenti interpretativi per comprendere le serie tv, a prescindere da questioni estetiche o di gusto. Quelli proposti dal corso non sono gli unici strumenti, ma quelli scelti per mettere in evidenza la complessità narrativa e visuale di una serie.
L’obiettivo è l’acquisizione di una “visione attiva” (il saper vedere interpretando) di un testo audiovisivo complesso come le serie tv.
Ai partecipanti verrà chiesto di formulare la propria “grande abduzione” su come si svolgerà e finirà l’ottava e conclusiva stagione, sulla base di motivati indizi e utilizzando, se sono conosciute, le diverse “teorie” presenti nella rete.
La formulazione della “grande abduzione” avverrà attraverso un testo di 3.000-4.000 battute in forma di un sintetico soggetto.
Il corso prevede quattro giornate-lezione, ognuna di quattro ore.
Durante le lezioni verranno proiettati spezzoni della serie Game of Thrones, oltre che immagini.
Le lezioni riprenderanno, intrecciandoli, i seguenti quattro argomenti:
☛ la transtestualità narrativa, ovvero la teoria per cui ogni testo è sempre, esplicitamente o implicitamente, connesso ad altri testi. Secondo Gérard Genette, la transtestualità di un testo è “ciò che lo mette in relazione, manifesta o segreta, con altri testi”.
Nelle serie tv questo principio determina spesso la fortuna dell’opera, perché fornisce allo spettatore la sensazione della complessità della narrazione e di come questa, anche se narra di fatti immaginari, riguardi anche la nostra Storia attuale o il percorso storico di cui siamo il prodotto. In Game of Thrones è possibile ricostruire una ricca rete di rimandi transtestuali narrativi. Il corso ne metterà in evidenza alcuni, dai più macroscopici ai più ipotetici.
☛ la transtestualità visuale, la quale spesso fa da supporto a quella narrativa, altre volte invece segue suoi percorsi autonomi. Anche in questo caso possiamo pensare a una strategia narrativa, il cui scopo è quello di “giocare” con lo spettatore: da un lato mostrargli il familiare, dall’altro prepararlo al sorprendente. Possiamo anche dire: da un lato appoggiarsi agli stereotipi visuali, dall’altro invitare lo sguardo ad accogliere visioni che portano a nuovi effetti di senso.
Anche in questo caso verranno mostrati parallelismi e rimandi, spesso nella forma della citazione colta ed esplicita, altre volte come ridondanza scenografica.
☛ transtestualità visuale e ri-mediazione: in questo caso ad agire sono, per così dire, gli spettatori, i quali si fanno autori di una produzione visuale che possiamo chiamare post-testuale: reinterpretazione dei protagonisti di Game of Thrones secondo diverse tipologie narrative e visuali; produzione di scene memetiche che reinventano o interpretano scene della serie; riformulazioni narrative attraverso l’uso inventivo del montaggio o del sonoro. Si tratterà di vedere come le forme di ri-mediazione possono essere o gioco ironico di puro divertimento, oppure forme di interpretazione di alcuni “misteri” della narrazione.
☛ la “visione abduttiva”: questo tipo di visione è quella che chiede allo spettatore di formulare anticipazioni su ciò che potrebbe accadere o, al contrario, di fornire spiegazioni e interpretazioni su ciò che è accaduto. Si tratta di una modalità molto usata nelle serie tv, specie alla fine di un episodio, con l’espediente del cliffhenger, quando questo si conclude con un fatto che sorprende e che innesca una molteplicità di ipotesi. Game of Thrones non sfugge a questa regola, anzi la amplifica. La sua struttura narrativa è infatti rimasta per diverse stagioni molto aperta, e anche ora, in attesa della stagione conclusiva, le possibili alternative sono innumerevoli. Il principio della transtestualità, ora applicato alle previsioni sulla conclusione, si ripresenta: anche le diverse teorie che circolano nel web contribuiscono ad allargare la complessità narrativa di questa serie.
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