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Tommaso Guariento — Ricercatore freelance e giornalista
Tommaso Guariento
Ricercatore freelance e giornalista /
Tommaso Guariento (Padova 1985) ha studiato filosofia contemporanea presso l’Università degli Studi di Padova e a Paris 1 - Pantheon Sorbonne. È dottore di ricerca in Studi Culturali Europei presso l’Università di Palermo. Ha svolto attività di ricerca nel campo dell’antropologia francese contemporanea presso l’Ecole des Hautes Etudes en Sciences Sociales sotto la guida del professor Carlo Severi. Ha scritto vari articoli e collaborato a collettanee nel campo dei visual studies, della filosofia e dell’antropologia contemporanea. Scrive per varie riviste on-line fra cui Not, L’indiscreto, Effimera. I suoi principali interessi sono la filosofia e l’antropologia francese contemporanea, i visual studies, la semiotica e l’analisi dell’immaginario del presente. In particolare, le sue ricerche più recenti riguardano i rapporti che gli studi etnografici intrattengono con la filosofia contemporanea (il dibattito intorno all’ontological turn ed allo speculative realism), lo studio delle mitologie del presente attraverso gli strumenti dell’antropologia cognitiva e culturale, e la filosofia politica post-operaista ed accelerazionista. Fra le sue ultime pubblicazioni, menzioniamo: Il soggetto inumano: alienazione, percezione, estensione (Giornale critico di Storia delle Idee, 2019).
Nell’ultimo decennio gli studi di neuroscienze, il perfezionamento degli algoritmi di riconoscimento di volti e oggetti e l’emergere di una scienza dei dati hanno posto le basi per un possibile aggiornamento delle metodologie classiche dei visual studies.
Le arti della memoria, inizialmente confinate ad oggetto di studio erudito della tradizione retorica antica e monastica medievale, hanno ricevuto oggi un nuovo interesse da parte degli studi di archeologia, etnografia e neurologia. Esiste un metodo preciso, basato sulla trasformazione dei concetti in immagini e loro collocazione in spazi fittizi o reali, unita a predisposizioni sinestetiche, che permette la memorizzazione e l’organizzazione di enormi quantità di dati (genealogie, tassonomie, idee).
La visione umana è uno dei campi di maggior sviluppo delle neuroscienze. Molte ricerche in questo campo hanno provato ad entrare nel recinto umanistico della storia dell’arte e dell’antropologia, con esiti ambivalenti. Se da un lato assistiamo ad un effettivo cambiamento di paradigma, dove le “due culture” tentano un dialogo inedito, dall’altro lo studio del cervello si presta a facili entusiasmi e sovrainterpretazioni. Lo stesso avviene per il “dataismo”, ovvero l’ipotesi che la spiegazione di fenomeni sociali, climatici, finanziari (e praticamente qualsiasi correlazione) possa avvenire tramite l’addestramento di specifici algoritmi e l’accesso ad enormi quantità di dati.
I visual studies sono una disciplina che nasce negli anni ‘80/’90 in ambito anglosassone come un sottoinsieme dei cultural studies. Si tratta di una materia che contesta l’approccio estetico e formalistico della storia dell’arte per concentrarsi sui contenuti iconografici e iconologici delle opere analizzate. I visual studies, inoltre, costituiscono un metodo per analizzare il campo dell’immaginario in tutte le sue forme (non solo in quelle propriamente ‘artistiche’ quindi, ma anche cinematografiche, pubblicitarie, scientifiche, etnografiche, informatiche, etc.).
Si tratta di un metodo di studio della funzione e della migrazione delle immagini.
Si tratterà di sviluppare un’introduzione ai contenuti generali dei Visual Studies attraverso una scansione in tre moduli:
Dai sigilli dei manuali di demonologia ai veve haitiani, dai feticci congolesi alle icone russe, dalle pitture rupestri alla pubblicità, le immagini hanno sempre conosciuto un’oscillazione fra la simulazione e l’incanto. Nella filosofia dell’immaginazione medievale le figure in grado di far accadere eventi (nella realtà fisica come in quella psichica) erano denominate “imagines agentes”.
⟶ Imagines agentes
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⟶ Arti della memoria
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⟶ Neuroscienze e Cultural Analytics
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💥 Pasquinelli, Matteo (a cura di), Alleys of your mind, Lüneburg, 2015.
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⟶ Articoli
💥 Elgammal, Ahmed, Bingchen Liu, Diana Kim, Mohamed Elhoseiny, Marian Mazzone, «The Shape of Art History in the Eyes of the Machine», 💥 Thirty-Second AAAI Conference on Artificial Intelligence, aprile 2018.
💥 Manovich, Lev, «Can we think without categories?», Digital Culture & Society, vol. 4, fasc. 1, marzo 2018, pp. 17–28.
💥 Manovich, Lev, «Data Science and Digital Art History», International Journal for Digital Art History, vol. 0, fasc. 1, giugno 2015.
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